Quanti modi di fare...e dire: Canovaccio
Non se ne può fare a meno in cucina,
per tutti, compresa la Cuochina!
Se le stoviglie vogliamo asciugare
il canovaccio ci dobbiamo procurare!
Di lino oppur di cotone lo preferiamo
ma in quantità sicuramente abbondiamo!
Non so voi ma la previdente Cuochina
di canovacci ha i cassetti ricolmi pure in cantina!
Noi lo chiamiamo in tante maniere
ma nel vostro dialetto desideriamo sapere!
Anna: In giapponese "布巾" (fukin), in tarantino "a' mappin"
Ornella: in veneto "sugapiati", in Grecia l'ho sempre chiamato: "πετσέτα κουζίνας"(petseta kousinas) E adesso in Norvegia "kjøkkenhåndkle" (sciokkenhondkle....pressapoco ;-)
Laly: a 25 chilometri da Reggio Calabria il canovaccio si pronuncia "a' mappina" , ma a quanto pare non si differenzia molto dal tarantino :)
Sandra: a Firenze è "asciughino"
Nadia: In Val Camonica in dialetto si dice il "pan de ma" il panno delle mani
Pinko Pallino: in sardo, è "su pannighedd'e manos".. il panno per le mani
Fabipasticcio: l'ho sempre chiamato "strofinaccio", mia nonna materna marchigiana lo chiamava così, mia mamma romana idem...adesso lo chiamo "canovaccio", "strofinaccio" o "asciuga piatti" cioè, in dialetto veneto "sugapiatti"...
Claudette: La mia nonna materna, veneta, lo chiamava "canevassa" (canovaccio, ma al femminile); qui, invece,nel paesino del nord lombardo, sulle rive del lago, terra di orginine paterna, dove sono cresciuta e abito , è chiamato "strasc di piatt" (per distinguerlo dallo "strasc de la pulver"...), comunque uno "straccio".
Tamara: Anche a Grosseto "asciughino" a Roma...non lo so
Daniela: In dialetto reggiano si dice "buras" (canovaccio) per distinguerlo da "sugaman" (asciugamani)
Angela (Italy): Mia nonna materna (zona Todi/Spoleto) lo chiamava "torcione" perchè un tempo, oltre a tutti gli usi di cucina veniva arrotolato su se stesso e poi a forma di ciambella e usato come "supporto" per trasportare sul capo cesti, grandi piatti e anche piccole giare d'acqua. Mia nonna, nata nel 1911, da bambina, non avendo l'acqua corrente in casa lo usava attorcigliato per appoggiare il contenitore dell'acqua dalla fonte a casa, oltre a tutti gli altri usi (da asciuga piatti e/o mani a presina per togliere le teglie dal forno)
Giuliana: in genovese si dice "piccaggetta"
In Calabria, nella zona più a sud sulla costa a distanza di 10 chilometri ci sono sfumature di dialetti differenti. A 25 chilometri da Reggio Calabria il canovaccio si pronuncia "a' mappina" , ma a quanto pare non si differenzia molto dal tarantino :)
RispondiEliminaGrazie cara Laly! La nostra bella Italia ha un'infinità di sfumature diverse nei vari dialetti ed è così bello scoprire i modi di dire!
RispondiEliminaLo aggiungo subito, un abbraccio
a Firenze "asciughino"....
RispondiEliminaGrazie mille cara Sandra un abbraccio!
EliminaIn Valle Camonica in dialetto si dice il " pan de ma" il panno di mano ciao ciao : )
RispondiEliminaGrazie Nadia, bello "pan de ma"!
EliminaUn abbraccio!
Dalle mie parti, in sardo, è "su pannighedd'e manos".. il panno per le mani!
RispondiEliminaCiao!
Grazie Paola, cosa vuol dire "su"? è l'articolo?
EliminaChe bello conoscere come si dice lo stesso termine nei vari dialetti :)
Buon fine settimana cara!
io l'ho sempre chiamato strofinaccio, mia nonna materna marchigiana lo chiamava così, mia mamma romana idem...adesso lo chiamo canovaccio, strofinaccio o asciuga piatti cioè sugapiatti...
RispondiEliminaSì, Fabiana, in italiano si possono usare tutti quei termini, il bello è sapere come si chiama in dialetto, infatto è bellissimo "sugapiatti"
EliminaBuon fine settimana carissima!
La mia nonna materna, veneta, lo chiamava "canevassa" (canovaccio, ma al femminile); qui, invece,nel paesino del nord lombardo, sulle rive del lago, terra di orginine paterna, dove sono cresciuta e abito , è chiamato "strasc di piatt" (per distinguerlo dallo "strasc de la pulver"...), comunque uno "straccio".
RispondiEliminaClaudette
Grazie mille cara Claudette per i bellissimi termini veneto e lombardo!
EliminaCiao e buon inizio settimana :-)
ciao Cuochina, vieni da me a ritirare un premio.
RispondiEliminaAbbraccio.
anche a Grosseto "asciughino" a Roma...non lo so
RispondiEliminaGrazie mille Tamara.
EliminaUn abbraccio :)
in dialetto reggiano si dire buras(canovaccio) per distinguerlo dal sugaman(asciugamani)
EliminaCari saluti.
Daniela
Daniela, è un termine completamente diverso dagli altri ricevuti finora, che meraviglia le lingue!
EliminaGrazie mille cara :)
Arrivo sempre in ritardo! Mia nonna materna (zona Todi/Spoleto) lo chiamava torcione perchè un tempo, oltre a tutti gli usi di cucina veniva arrotolato su se stesso e poi a forma di ciambella e usato come "supporto" per trasportare sul capo cesti, grandi piatti e anche piccole giare d'acqua. Mia nonna nata nel 1911, da bambina, non avendo l'acqua corrente in casa lo usava attorcigliato per appoggiare il contenitore dell'acqua dalla fonte a casa, oltre a tutti gli altri usi (da asciuga piatti e/o mani a presina per togliere le teglie dal forno)
RispondiEliminaGrazie mille Angela, qui non si è mai in ritardo.
RispondiEliminaLa condivisione è utile sempre, e siamo felici che tu lo abbia fatto.
Ti aspettiamo ancora, grazie!
Un abbraccio
Ciao in genovese si dice piccaggetta
RispondiEliminaGrazie mille cara Giuliana! Buona giornata :-)
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