Quanti modi di panificare nel mondo: Zhavoronki (panini Allodola, Russia)

 Zhavoronki (Panini allodola)
Un giorno la nostra Cuochina, guardando l'Atlante Geografico, è venuta fuori con una domanda da 100 punti: "Chissà com'è fatto il pane qua!" Puntando con l'indice un posto imprecisato dell'Atlante Geografico. Allora noi, le collaboratrici di sempre, siamo andate nel web alla ricerca di lievitati di altri Mondi, trovato tante ricette, lingue sconosciute che abbiamo tradotto col traduttore Google (col rischio di aver capito fischi per fiaschi) e quindi rifatte attingendo anche alle nostre conoscenze acquisite con i lievitati. 
Abbiamo aderito al progetto della Cuochina sia per il nostro personale piacere che per rendere partecipi le nostre amiche cuochine che ci seguono nelle nostre scorribande culinaria da anni e anni, dell'esistenza di tantissimi modi di panificare.
Nota per chi fosse tentato/a di cimentarsi: Facendoci pervenire la foto ed il link del lievitato rifatto, provvederemo ad inserire questi dati al fondo della ricetta stessa.
  Siamo liete di presentare quanto da noi trovato e replicato al meglio delle nostre possibilità 

Oggi presentiamo
Zhavoronki (panini Allodola)
L'allodola (Zhavoronki) è il primo uccello a ritornare in Russia in marzo. Il giorno della festa dei Quaranta martiri di Sebaste cade durante la Quaresima, perciò questi bellissimi panini si preparano per celebrare sia l'arrivo della primavera che la ricorrenza religiosa ortodossa. Vengono preparati quaranta panini, uno per ognuno dei quaranta martiri; il lungo inverno finisce solo quando le donne slave realizzano questi ottimi uccellini lievitati!
Per cui anche noi oggi vogliamo festeggiare ed onorare la primavera! 

Ingredienti per 8 Zhavoronki

300 g farina 11% proteine
125 ml acqua tiepida c.a
8 g zucchero
2 g lievito di birra secco
4 g di sale
30 g di olio extravergine di oliva
per rifinire
chiodi di garofano
tè nero forte zuccherato
un po’ di olio extravergine di oliva

In una grande ciotola mettere la farina setacciata, fare la fontana e, al centro, versare l'acqua tiepida, aggiungere lo zucchero, il lievito secco e mescolare.
Coprire per venti minuti. Aggiungere il sale, l'olio evo e iniziare ad impastare con una forchetta e poi con le mani. 
È fondamentale avere la giusta consistenza: si dovrebbe ottenere un impasto non appiccicoso ma comunque elastico in modo che gli "uccelli" mantengano la loro forma durante la cottura.
Continuare ad impastare per 7-10 minuti anche con l’aiuto della planetaria se si preferisce.
Se si ritiene che l'impasto sia ancora troppo liquido aggiungere altra farina oppure un goccio d’acqua se troppo duro, ma senza esagerare. 

Arrotondare l'impasto, metterlo in una ciotola unta d'olio,

coprire con un involucro di plastica e lasciare in un angolo caldo a lievitare per circa un'ora e mezza

Quando l'impasto è  raddoppiato, sgonfiarlo e portare la parte esterna al centro
girarlo e arrotondarlo di nuovo a forma di palla.

Lasciarlo lievitare coperto fino al raddoppio, circa 60 minuti. 

Dividere l'impasto in 8 pezzi uguali, formare delle palline ovali, ungerle leggermente con olio e lasciare riposare sotto un foglio di plastica per alimenti per 10 minuti. 

Formare le allodole. Prendere un pezzo di pasta e iniziare a rotolarlo con le mani. Premere leggermente sulla parte centrale in modo che le parti esterne siano più spesse del centro. 

Quindi annodare il rotolo a  forma di uccello. Per completare le allodole, formare la coda, il becco appuntito e gli occhi con due piccoli chiodi di garofano: facilmente sostituibili con piccoli pezzi di uva passa. Fare dei tagli alla coda con le forbici.

Ripetere lo stesso procedimento con tutti i pezzi di pasta. 

Mettere le allodole sulla placca coperta da carta forno; coprire delicatamente con un foglio di plastica per alimenti e mettere da parte a lievitare in un luogo caldo fino al raddoppio. Nel frattempo, preparare un forte tè nero e zuccherarlo, lasciarlo raffreddare e spennellarlo generosamente sulle allodole gonfie prima di infornarle. 
Cuocere a 200°C per 15-20 minuti fino a doratura. Ungere le allodole pronte con un po' di olio evo per farle brillare e servire.

Note 
Abbiamo rifatto questi simpatici e ottimi panini seguendo due ricette: questa e questa, riportando anche le informazioni presenti nel sito.
Nella traduzione gli ingredienti indicano olio di semi ma nel video viene mostrato olio extravergine di oliva. Noi abbiamo usato quest'ultimo.


Chi ha fatto volare nella sua cucina queste deliziose allodole?

Versione di Viviana 
condivisa nella pagina di Facebook della Cuochina


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Lista completa dei pani del mondo
(Qui prima pagina) (Qui seconda pagina)
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