Quanti modi di panificare nel mondo: No-knead bread (Pane senza impasto)

No-knead bread
Un giorno la nostra Cuochina, guardando l'Atlante Geografico, è venuta fuori con una domanda da 100 punti: "Chissà com'è fatto il pane qua!" Puntando con l'indice un posto imprecisato dell'Atlante Geografico. Allora noi, le collaboratrici di sempre, siamo andate nel web alla ricerca di lievitati di altri Mondi, trovato tante ricette, lingue sconosciute che abbiamo tradotto col traduttore Google (col rischio di aver capito fischi per fiaschi) e quindi rifatte attingendo anche alle nostre conoscenze acquisite con i lievitati.
Abbiamo aderito al progetto della Cuochina sia per il nostro personale piacere che per rendere partecipi le nostre amiche cuochine che ci seguono nelle nostre scorribande culinaria da anni e anni, dell'esistenza di tantissimi modi di panificare.

Nota per chi fosse tentato/a di cimentarsi: Facendoci pervenire la foto ed il link del lievitato rifatto, provvederemo ad inserire questi dati al fondo della ricetta stessa.
Siamo liete di presentare quanto da noi trovato e replicato al meglio delle nostre possibilità

Oggi presentiamo
No-knead bread

Le origini di questo procedimento per fare e cuocere il pane, ormai diventato famoso in tutto il mondo, sono incerte.
Si pensava che il pane no-knead fosse stato descritto per la prima volta in un libro di cucina scritto dalla panettiera californiana Suzanne Dunaway nel 1999, però si ritiene anche che alcuni riferimenti su questo metodo di impasto fossero presenti già prima della fine degli anni '90 in Italia.
Come riporta Wikipedia, questo pane è vecchio come la farina e la birra ma i primi riferimenti scritti sono contenuti nel libro di ricette di Eliza Smith ,The Compleat Housewife, del 1727.

Nei paesi scandinavi, questo metodo di cottura in pentola è molto utilizzato. Esistono moltissime ricette e varianti, con semi, con farine integrali.. ma le dosi rimangono pressoché uguali.

Ingredienti:
500 g farina bianca 12% di proteine
400 ml di acqua
1/4 di cucchiaino da tè di lievito di birra secco
10 g di sale

Setacciare la farina con il sale, versare il lievito al centro, unire l'acqua.

Mescolare quanto basta per far amalgamare bene tutti gli ingredienti

Coprire con la pellicola e lasciare lievitare per 12 ore a temperatura ambiente

Trascorso il tempo di lievitazione, mettere l'impasto sopra un foglio di carta forno abbondantemente infarinato.

Fare la prima piega a tre.

Seconda piega a tre.

Terza piega a tre.

Unire l'impasto a palla, facendo attenzione che il foglio sia sempre abbondantemente infarinato.

Per evitare che l'impasto lievitando si espanda troppo in larghezza, lo abbiamo inserito con la carta da forno in uno stampo da dolci.

Lasciare lievitare al caldo fino al raddoppio, circa un'ora e mezza, coperto a campana con una ciotola sopra.


Dopo circa un'ora, accendere il forno, portarlo a temperatura di 250°C e infornare la pentola di ghisa vuota con il coperchio e lasciarla riscaldare per mezz'ora. 
Trascorsa la mezz'ora togliere la pentola dal forno e sistemare l'impasto lievitato rovesciandolo dentro la pentola, (non si deve usare olio o altro grasso, sarà il calore già abbondante della pentola a non far attaccare l'impasto sul fondo) in modo che la parte superiore vada sotto e viceversa. Infornare nella parte bassa del forno, ma appena sotto quella centrale, non nell'ultimo livello. Se per esempio il nostro forno ha quattro livelli inserire la pentola nel secondo, contando dal basso.
Cuocere con il coperchio per circa 30 minuti, quindi toglierlo e continuare la cottura per altri 10-15 minuti.

NOTE: Per la ricetta non ne abbiamo seguita nessuna in particolare, anche perché quelle trovate in rete o nei libri di cucina, riportano quasi tutte le stesse dosi.
La pentola usata è in ghisa smaltata, ma vanno bene anche quelle di ghisa non smaltate. Attenzione alle scottature! Ricordarsi che la pentola mantiene il calore a lungo anche dopo aver sfornato il pane. 

Chi ha rifatto questo bellissimo pane?


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Lista completa dei pani del mondo
(Qui prima pagina) (Qui seconda pagina)
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