Quanti modi di panificare nel mondo: Tashkent Non style bread (Uzbekistan)
Tashkent Non style bread (Uzbekistan)
Un giorno la nostra Cuochina, guardando l'Atlante Geografico, è venuta fuori con una domanda da 100 punti: "Chissà com'è fatto il pane qua!" Puntando con l'indice un posto imprecisato dell'Atlante Geografico. Allora noi, le collaboratrici di sempre, siamo andate nel web alla ricerca di lievitati di altri Mondi, trovato tante ricette, lingue sconosciute che abbiamo tradotto col traduttore Google (col rischio di aver capito fischi per fiaschi) e quindi rifatte attingendo anche alle nostre conoscenze acquisite con i lievitati.
Abbiamo aderito al progetto della Cuochina sia per il nostro personale piacere che per rendere partecipi le nostre amiche cuochine che ci seguono nelle nostre scorribande culinaria da anni e anni, dell'esistenza di tantissimi modi di panificare.
Nota per chi fosse tentato/a di cimentarsi: Facendoci pervenire la foto ed il link del lievitato rifatto, provvederemo ad inserire questi dati al fondo della ricetta stessa.
Siamo liete di presentare quanto da noi trovato e replicato al meglio delle nostre possibilità
Oggi presentiamo
Oggi presentiamo
La parola "non" deriva dal persiano, dove talvolta viene traslitterata "na’an" o semplicemente "naan". In tutta la regione, la parola si riferisce a focacce preparate con una varietà di farina di frumento, pasta madre e cotte in grandi forni di argilla (tandoor).
"Il rispetto per il "Non" è rispetto per il paese"- Proverbio Uzbek
La condivisione del pane è stata fondamentale per millenni nelle tradizioni di ospitalità della regione. Il “non” uzbeko viene messo sotto la testa di un bambino appena nato, nella speranza che dia al neonato una lunga vita. “Non” è anche posto tra le gambe di un bambino che sta imparando a camminare, come augurio di un viaggio benedetto attraverso la vita. “Non” in Uzbekistan viene raramente, quasi mai, tagliato con un coltello a casa o in contesti sociali tradizionali: piuttosto, viene spezzato a mano. È considerato irrispettoso posizionare una pagnotta di pane capovolta, e ancora di più consentire alle briciole di cadere a terra. La tradizione uzbeka sembra prendere sul serio la sacralità del pane donata da Dio: per esempio, quando un pezzo di pane cade a terra, la tradizione richiede che sia raccolto e posizionato sopra un muro o nell'incavo di un albero per gli uccelli mentre si dice "'aysh Allah" ("pane di Dio").
"Il rispetto per il "Non" è rispetto per il paese"- Proverbio Uzbek
La condivisione del pane è stata fondamentale per millenni nelle tradizioni di ospitalità della regione. Il “non” uzbeko viene messo sotto la testa di un bambino appena nato, nella speranza che dia al neonato una lunga vita. “Non” è anche posto tra le gambe di un bambino che sta imparando a camminare, come augurio di un viaggio benedetto attraverso la vita. “Non” in Uzbekistan viene raramente, quasi mai, tagliato con un coltello a casa o in contesti sociali tradizionali: piuttosto, viene spezzato a mano. È considerato irrispettoso posizionare una pagnotta di pane capovolta, e ancora di più consentire alle briciole di cadere a terra. La tradizione uzbeka sembra prendere sul serio la sacralità del pane donata da Dio: per esempio, quando un pezzo di pane cade a terra, la tradizione richiede che sia raccolto e posizionato sopra un muro o nell'incavo di un albero per gli uccelli mentre si dice "'aysh Allah" ("pane di Dio").
Ricetta elaborata da questo video.
Per la forma e le informazioni su Tashkent Non style bread, invece, da questo blog
Ingredienti per 2 pani
225 g farina di forza
130 g farina integrale
125 g acqua tiepida
130 g yogurt bianco
3 g lievito di birra secco
5 g di zucchero
8 g di sale
1 e 1/2 cucchiai di olio extravergine di oliva
semi di sesamo nero o bianco (opzionale)
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida con lo zucchero, aggiungere lo yogurt e l'olio.
Unire la farina setacciata insieme al sale ed impastare a mano per 10 minuti circa, si può usare anche la planetaria se si preferisce. Formare una palla e sistemarla in una ciotola leggermente oliata. Coprire con un canovaccio umido.
Lasciare lievitare al caldo fino al raddoppio, circa un'ora.
Dividere l'impasto in due pezzi, arrotondarli a palla, coprire e lasciare riposare per circa 5 minuti.
Sistemare le palline una alla volta sopra ad un foglio di carta forno per facilitare lo spostamento dalla spianatoia alla placca da forno avendo cura di infarinarlo leggermente per evitare che l'impasto si appiccichi.
Appiattire l'impasto usando prima le mani e successivamente il matterello. Con un bicchiere stampare un cerchio al centro, senza tagliare l'impasto. Con un cucchiaino disegnare dei raggi a mo' di sole. Tagliare delle striscioline che partono dai raggi ed arrivano al bordo esterno, come si vede nella foto.
Appiattire l'impasto usando prima le mani e successivamente il matterello. Con un bicchiere stampare un cerchio al centro, senza tagliare l'impasto. Con un cucchiaino disegnare dei raggi a mo' di sole. Tagliare delle striscioline che partono dai raggi ed arrivano al bordo esterno, come si vede nella foto.
Passare la seconda striscia sotto alla prima e fermarla con la pressione delle dita sopra i raggi.
Girare la prima striscia sotto la seconda, come nella foto. Assicurarsi di tagliare le striscioline in numero pari.
Rifare lo stesso procedimento con l'altro pezzo d'impasto. Mettere i pani sopra la placca da forno, coprirli e lasciare lievitare per circa 30 minuti. Nel frattempo preriscaldare il forno a 200°C. Infornare e cuocere per circa 20 minuti.
Nota
Prima di cuocere Tashkent Non style bread si può spennellare con olio extravergine di oliva per conferirgli un aspetto dorato e con latte in polvere sciolto in acqua per aumentarne il gusto. A piacere, cospargerlo con semi di sesamo.
Prima di cuocere Tashkent Non style bread si può spennellare con olio extravergine di oliva per conferirgli un aspetto dorato e con latte in polvere sciolto in acqua per aumentarne il gusto. A piacere, cospargerlo con semi di sesamo.
Chi ha rifatto questo meraviglioso pane?
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