Pani nel mondo: Pane tipo Civraxu (Sardegna)

 
Un giorno la nostra Cuochina (la mascotte di questo blog), guardando l'Atlante Geografico, è venuta fuori con una domanda da 100 punti: "Chissà com'è fatto il pane qua!" Puntando con l'indice un posto imprecisato dell'Atlante Geografico. Allora noi: Anna, Ornella e Nadia, le collaboratrici di sempre, siamo andate nel web alla ricerca di lievitati di altri "Mondi", trovato tante ricette, lingue sconosciute che abbiamo tradotto col traduttore Google (col rischio di aver capito fischi per fiaschi) e quindi rifatte attingendo anche alle nostre conoscenze acquisite con i lievitati. 
Noi ci siamo divertite molto sia a cercare che a realizzare alcune delle innumerevoli ricette che invadono il web.
 
Nota per chi fosse tentato/a di cimentarsi: Facendoci pervenire la foto ed il link del lievitato rifatto, provvederemo ad inserire questi dati al fondo della ricetta stessa.


Siamo liete di presentare quanto da noi trovato e replicato al meglio delle nostre possibilità

Oggi presentiamo: 
Pane tipo Civraxu (Sardegna)


Il civraxu, talvolta erroneamente scritto come civraxiu, è un pane sardo tipico di Sanluri, centro abitato del Medio Campidano.
Il nome civraxu, che proviene dal latino cibàrius, ossia cibo per eccellenza, è conosciuto anche come civàrgiu o civàrxu è un pane di grossa pezzatura, dalla crosta di colore bruno dorato e dalla pasta ben lievitata. Consumato quotidianamente durante il lavoro nei campi, è stato a lungo considerato la base dell'alimentazione dei contadini. Gli ingredienti tradizionali sono: la semola di grano duro, la farina di grano duro, il sale, l'acqua ed il lievito naturale (in sardo "su fromentu") che andava rinnovato quotidianamente. 
Dopo la prima lievitazione e la pezzatura a mano della pasta, il civraxu viene posto, per una seconda lievitazione, dentro cestini rivestiti di teli di lino o cotone che ne assorbono l'umidità e, di conseguenza, conferiscono il tipico colore alla crosta durante la cottura. Il civraxu è un pane nutriente, gustoso e durevole. Informazioni da Wikipedia

Ingredienti per una pagnotta
425 g semola rimacinata
75 g farina di grano duro senatore cappelli
100 g licoli rinfrescato almeno due volte
10 g sale
250 ml acqua o più se l’impasto lo richiede

Setacciare le farine, metterle nella ciotola della planetaria e avviare. Aggiungere metà acqua o più per far si che la farina si incorpori bene al liquido. Coprire e lasciare a riposare per un’ora in autolisi.

Fatto questo, aggiungere licoli ed avviare la planetaria per incorporarlo all’impasto. Se occorre, aggiungere un po’ di acqua, ma a filo, e facendo attenzione a non esagerare. Unire il sale ed impastare ancora finché non è incordato.
Trasferirlo sul piano di lavoro leggermente infarinato e fare delle pieghe con il metodo “stretch & fold”

Modellare a palla e trasferire in una ciotola leggermente oliata. Coprire e lasciare lievitare fino al raddoppio in un luogo caldo.

Possono volerci parecchie ore, dipende dalla temperatura ambiente.

Sgonfiare leggermente l’impasto, formarlo e sistemarlo in un cesto, ricoperto da un canovaccio da cucina spolverato di semola, con l’apertura verso l’alto.

Coprire e lasciare lievitare a temperatura ambiente. Noi lo abbiamo lasciato tutta la notte ad una temperatura di circa 18-20°C.

Preriscaldare il forno a 250°C.
Trasferire la pagnotta sopra la placca da forno, velocemente incidere la superficie e infornare immediatamente.

Appena tolto dal forno coprite il pane con un panno in modo che il vapore che si forma all’interno ammorbidisca leggermente la crosta che si è formata.

NOTE:
Nel nostro Bel Paese, ci sono tantissimi pani e lievitati che meritano di essere, se non rifatti, almeno assaggiati una volta nella vita.
Se vivere in Italia significa anche avere a disposizione una vastissima gamma di ottime farine, reperibili sia nei negozi o che si  possono ordinare online, se si risiede all'estero queste opzioni non esistono. 
Noi Cuochine, per la nostra rubrica Pani nel mondo, stiamo cercando di portare sulle nostre tavole anche pani, o per meglio dire "tipo" di pani che altrimenti  alcune di noi, non potrebbero mai gustare. 
Con la limitazione però che, se ci viene facile replicare pani e lievitati di tantissimi altri paesi del mondo, per quelli italiani è difficile proprio a causa delle farine che sono peculiari dell'Italia.


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Lista completa dei pani del mondo
(Qui prima pagina) (Qui seconda pagina)
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