Pani pasquali nel mondo: La Resta di Como

La Resta di Como

Un giorno la nostra Cuochina (la mascotte di questo blog), guardando l'Atlante Geografico, è venuta fuori con una domanda da 100 punti: "Chissà com'è fatto il pane qua!" Puntando con l'indice un posto imprecisato dell'Atlante Geografico. Allora noi: Anna, Ornella e Nadia, le collaboratrici di sempre, siamo andate nel web alla ricerca di lievitati di altri "Mondi", trovato tante ricette, lingue sconosciute che abbiamo tradotto col traduttore Google (col rischio di aver capito fischi per fiaschi) e quindi rifatte attingendo anche alle nostre conoscenze acquisite con i lievitati.
La stessa cosa è successa a proposito dei lievitati in uso nel mondo nel periodo pasquale. Stesse domande e stessa nostra disponibilità.
 
Nota per chi fosse tentato/a di cimentarsi: Facendoci pervenire la foto ed il link del lievitato rifatto, provvederemo ad inserire questi dati al fondo della ricetta stessa.
💖💖Buona Pasqua a tutti💖💖

Siamo liete di presentare quanto da noi trovato e replicato al meglio delle nostre possibilità
Oggi presentiamo: 
La Resta di Como
 
E' un pane dolce che, nella tradizione comasca, è legato alla celebrazione della domenica delle Palme. La specificità simbolica del dolce consiste in un ramoscello di ulivo infilato nella pasta, e nella ripetizione del segno della spiga (o della lisca, o resca, che fa lo stesso) sulla sua superficie, ambedue simboli dioici (associati nelle culture tradizionali ai miti lunari della rinascita primaverile) da cui deriva il nome di questo pane rituale. 
Sul portale della Cucina Lariana abbiamo trovato sia la ricetta che la breve prefazione riportata qui, ma girando in rete abbiamo trovato altre storie legate alla nascita del dolce e ne abbiamo scelta una da questo sito:
La Resta nasce nell’Ottocento in una delle taverne di Como, l’Osteria del Pescatore, ed è il risultato di un errore.
Il proprietario di questo locale, Michele, era solito in occasione del suo onomastico offrire ai clienti un pranzo che si concludeva con un pandolce arricchito da canditi e uvetta. Quel giorno però, per errore, venne aggiunto troppo lievito all’impasto del dolce che iniziò a lievitare eccessivamente. Fu così che l’oste, preso un bastone di ulivo dalla catasti di legna da ardere, premette sulla pasta per evitare che debordasse. Poi, per recuperare l’errore, la distese e la spianò col coltello, lasciando in questo modo dei segni trasversali con la lama.

Il bastoncino era stato però inglobato dall’impasto e l’oste, quando vide il dolce cotto, esclamò: “Par la resca d’un pèss!” (ovvero “Sembra la lisca di un pesce”). Era nato questo dolce comasco, il cui nome deriva dalla parola “arista“, che in latino indica sia la lisca del pesca che la spiga (o resta) del grano.
Di seguito la nostra versione e a fine post le note

Ingredienti:
15 g lievito di birra fresco 
400 g farina 13% di proteine oppure manitoba
100 g zucchero
150 burro
1 cucchiaino di miele
2 uova più un tuorlo
la buccia di un limone biologico
100 g di uvetta
100 g arancia e cedro candito,
un pizzico di sale
un rametto di ulivo

Sciogliere il lievito in 40 g di acqua tiepida, impastarlo con 75 g di farina, modellare un panetto, coprire con la pellicola e lasciare lievitare per un'ora.


Nel frattempo mettere in ammollo l'uvetta in acqua tiepida.

Nella ciotola della planetaria mettere il panetto lievitato, le uova, il miele, il burro sciolto a bagnomaria, lo zucchero e la buccia di limone gratuggiata. Unire la restante farina ed avviare l'impastatrice. Per ultimo aggiungere il sale. Raccogliere l'impasto a palla 

 
e metterlo a lievitare coperto fino al raddoppio. Dopodiché incorporarvi l'uvetta ben strizzata e i canditi. 
 
Raccogliere l'impasto a filone e metterlo sopra la teglia da forno. Infilare per il senso della lunghezza un ramoscello di ulivo a cui si sono tolte le foglie.
 
Coprire nuovamente e farlo lievitare per circa due ore. Incidere con la lametta al centro e delle strisce trasversali, tipo spiga o lisca di pesce.
 
Preriscaldare il forno a 180°C e cuocere il pane per circa 50/ 60 minuti.
 
NOTE: 
L'impasto risulta un po' unto data la grande quantità di burro previsto ma il sapore del dolce, una volta cotto, è molto buono. Abbiamo seguito questa ricetta perché sembra che i siti che riportano alla Resta di Como abbiano tutti le stesse dosi e procedimento.
Noi abbiamo usato 400 g di farina e tolto l'albume di un uovo ma si può arrivare tranquillamente a pesare inizialmente 500 g di farina e 3 uova intere.



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Lista completa dei pani del mondo
(Qui prima pagina) (Qui seconda pagina)
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Chi l'ha preparata?


 

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