Pani nel mondo: Baursak (Kazakistan e Kirghizistan)
Un giorno
la nostra Cuochina (la mascotte di questo blog), guardando l'Atlante
Geografico, è venuta fuori con una domanda da 100 punti: "Chissà com'è
fatto il pane qua!" Puntando con l'indice un posto imprecisato
dell'Atlante Geografico. Allora noi:
Anna, Ornella e Nadia, le collaboratrici di sempre, siamo andate nel
web alla ricerca di lievitati di altri "Mondi", trovato tante ricette,
lingue sconosciute che abbiamo tradotto col traduttore Google (col
rischio di aver capito fischi per fiaschi) e quindi rifatte attingendo
anche alle nostre conoscenze acquisite con i lievitati.
Noi ci siamo divertite molto sia a cercare che a realizzare alcune delle innumerevoli ricette che invadono il web.
Nota
per chi fosse tentato/a di cimentarsi: Facendoci pervenire la foto ed
il link del lievitato rifatto, provvederemo ad inserire questi dati al
fondo della ricetta stessa.
Siamo liete di presentare quanto da noi trovato e replicato al meglio delle nostre possibilità
Oggi presentiamo:
Baursak (Kazakistan e Kirghizistan)
ll baursak, o pane dell’ospitalità, è un lievitato fritto che può essere gustato in qualsiasi occasione ed è facilmente reperibile nelle panetterie del Kazakistan e del Kirghizistan. E presente anche nei menù nei ristoranti specializzati in cibi tradizionali kazaki o kirghisi. Sebbene sia un alimento di tutti i giorni, è anche una base per le tavole celebrative.
È molto radicato nella cultura kazaka che si è diffuso principalmente tra i pastori in movimento con i greggi e sono fatti in varie forme, a palline, a rombi... dipende dai posti in cui vengono preparati e possono avere un grande significato simbolico nella maggior parte delle culture.
Per molti kazaki, la pallina rotonda è il simbolo del sole, un'immagine che adorna la bandiera nazionale kazaka come segno di ricchezza e abbondanza, vita ed energia. I raggi del sole raffigurati su quella bandiera prendono la forma di singoli grani, ingrediente principale del baursak, a dimostrazione del profondo legame storico che i kazaki hanno con la terra e le forze vitali che li circondano.
E ottimo mangiato cosi al naturale ma anche consumato come contorno salato alle portate principali, insalate o salse.
Si può anche gustare in versione dolce, servito insieme al tè, cosparso con zucchero a velo, o intinto nel miele o nella marmellata.
Poiché il tè viene spesso bevuto dopo i pasti nelle culture dell'Asia centrale, il baursak può anche diventare un dessert a fine pasto. È facile da preparare, veloce da friggere e si conserva più a lungo del pane cotto. Informazioni e ricetta elaborate da questo sito
È molto radicato nella cultura kazaka che si è diffuso principalmente tra i pastori in movimento con i greggi e sono fatti in varie forme, a palline, a rombi... dipende dai posti in cui vengono preparati e possono avere un grande significato simbolico nella maggior parte delle culture.
Per molti kazaki, la pallina rotonda è il simbolo del sole, un'immagine che adorna la bandiera nazionale kazaka come segno di ricchezza e abbondanza, vita ed energia. I raggi del sole raffigurati su quella bandiera prendono la forma di singoli grani, ingrediente principale del baursak, a dimostrazione del profondo legame storico che i kazaki hanno con la terra e le forze vitali che li circondano.
E ottimo mangiato cosi al naturale ma anche consumato come contorno salato alle portate principali, insalate o salse.
Si può anche gustare in versione dolce, servito insieme al tè, cosparso con zucchero a velo, o intinto nel miele o nella marmellata.
Poiché il tè viene spesso bevuto dopo i pasti nelle culture dell'Asia centrale, il baursak può anche diventare un dessert a fine pasto. È facile da preparare, veloce da friggere e si conserva più a lungo del pane cotto. Informazioni e ricetta elaborate da questo sito
Ingredienti (metà dose)
240 g di farina per tutti gli usi
7 g di lievito di birra fresco oppure 3 g di lievito secco
50 ml di acqua
50 ml di latte intero
1 uovo
20 g di burro
mezzo cucchiaino di sale
mezzo cucchiaio di zucchero
olio di semi per friggere
1 uovo
20 g di burro
mezzo cucchiaino di sale
mezzo cucchiaio di zucchero
olio di semi per friggere
Versare in una ciotola il latte e l’acqua tiepidi, aggiungere il lievito, lo zucchero e qualche cucchiaio di farina.
Mescolare bene, coprire e lasciare lievitare al caldo per 20 minuti circa.
Trasferire il lievitino nella ciotola della planetaria, aggiungere il sale, l'uovo sbattuto un po' e il burro fuso lasciato intiepidire. Unire la farina rimanente un po’ alla volta, potrebbe servirne di più o di meno, dipende dalla forza della farina. L’impasto deve rimanere abbastanza morbido.
Lavorare l'impasto per 10 minuti finché non risulterà liscio ed elastico, formare una palla, coprirla con pellicola e fare lievitare in un luogo tiepido per un'ora.
Lavorare l'impasto per 10 minuti finché non risulterà liscio ed elastico, formare una palla, coprirla con pellicola e fare lievitare in un luogo tiepido per un'ora.
Deve raddoppiare.
A lievitazione avvenuta, arrotolare l’impasto a filoncino e tagliarlo a pezzetti di dimensione di una noce. Formare delle palline e lasciare lievitare coperte per circa 20 minuti.
Nel frattempo scaldare l’olio e quando è pronto, friggere le palline fino a doratura. Farle scolare bene sopra la carta assorbente da cucina.
NOTE: I baursaki vengono preparati in vari modi e forme, abbiamo provato a formarli a palline rotonde ma durante la cottura alcuni si sono aperti dove c’è la chiusura. Abbiamo provato a tagliarli a pezzi e friggerli senza arrotondarli.
Versione tagliati a pezzi e fritti senza arrotondarli
Allungare dei cordoncini e tagliare a tocchetti grandi come gnocchi. Coprire e lasciare lievitare per 20 minuti. Prenderli in mano tenendoli tra il pollice e l'indice dalla parte più lunga, così da ottenere dei pezzi tondeggianti. Tuffarli in olio bollente e cuocere fino a doratura. Scolarli su carta assorbente da cucina.
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Lista completa dei pani del mondo
(Qui prima pagina) (Qui seconda pagina)
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