Pane nel mondo del periodo natalizio: Micóoula (Valle d'Aosta-Italia)


Un giorno la nostra Cuochina (la mascotte di questo blog), guardando l'Atlante Geografico, è venuta fuori con una domanda da 100 punti: "Chissà com'è fatto il pane qua!" Puntando con l'indice un posto imprecisato dell'Atlante Geografico. Allora noi: Anna, Ornella e Nadia, le collaboratrici di sempre, siamo andate nel web alla ricerca di lievitati di altri "Mondi", trovato tante ricette, lingue sconosciute che abbiamo tradotto col traduttore Google (col rischio di aver capito fischi per fiaschi) e quindi rifatte attingendo anche alle nostre conoscenze acquisite con i lievitati.
Noi ci siamo divertite molto sia a cercare che a realizzare alcune delle innumerevoli ricette che invadono il web.

Nota per chi fosse tentato/a di cimentarsi: Facendoci pervenire la foto ed il link del lievitato rifatto, provvederemo ad inserire questi dati al fondo della ricetta stessa.
 
Ed anche per la serie "Pani nel mondo del periodo natalizio", siamo liete di presentare quanto da noi trovato e replicato al meglio delle nostre possibilità 

Per i "pani del periodo natalizio" oggi presentiamo:
Micóoula (Valle d'Aosta-Italia)

In Valle d'Aosta le feste hanno il sapore antico ed autentico della Micóoula, un pane delizioso a base di farina di segale e castagne, tipico della Valle di Champorcher dove ancora oggi allieta il Natale con la sua ricetta che sembra abbia origine medievale, l'antico pane valdostano divenuto, ormai, il dolce delle feste. 
Le massaie erano solite prepararlo nei forni comuni all'inizio dell'inverno per poi consumarlo nel corso della stagione inzuppandolo nel latte, nella minestra oppure nel brodo man mano che si induriva. 
L’origine della Micóoula si perde nel tempo, non si conosce di preciso l’anno in cui venne prodotta esattamente. Gli anziani che hanno di generazione in generazione tramandato questo prodotto, raccontano di un pane nero a cui venivano aggiunte castagne, uvetta, fichi e altri prodotti della natura per renderlo più ricco da consumarsi nei periodi di festa. Era l’antesignano del moderno panettone natalizio.    
Il nome "Micóoula" è la sintesi perfetta dell'essenza di questa ricetta. In patois, l'idioma tradizionale valdostano, il termine significa infatti: “pane un po' più piccolo e un po' più speciale”. La sua lunga storia e il legame con il territorio sono valsi ad inserirlo nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
A dimostrazione del forte legame della Valle di Champorcher con questa antica ricetta, ogni anno a dicembre, generalmente a ridosso del giorno dell'Immacolata (dal 7 al 9 dicembre 2023), nel piccolo borgo di Hone, nella bassa Valle d'Aosta, anche quest'anno si svolgerà la festa della Micóoula.
(Notizie elaborate da questo sito e ricetta da questo)

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Auguriamo a tutti, qualunque siano le tradizioni o il modo di festeggiare di chi ci legge, che queste festività natalizie portino tanti momenti speciali con chi si desidera stare, con la famiglia, con gli amici, con tanto ottimo cibo e, non ultimo per importanza, tanta pace e serenità nel mondo!
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Ingredienti per una pagnotta
270 g farina segale integrale
130 g farina 0 di grano tenero
100 g farina integrale di grano tenero
5 g malto
10 g lievito di birra fresco
340 g acqua tiepida
10 g sale
100 g castagne secche
40 g uva passa
25 g noci
60 g fichi secchi
La sera precedente mettere in ammollo in acqua le castagne secche, coprire e lasciare a temperatura ambiente per tutta la notte. Il giorno dopo, poco prima di procedere con la preparazione, mettere in ammollo, in acqua tiepida, l'uva passa. 
 
Preparazione
Nella ciotola della planetaria (ma si può procedere anche a mano) unire le farine, il malto e il lievito. Attivare la planetaria e mescolare, aggiungere l'acqua ed il sale ed impastare fino ad incordatura.
Travasare l'impasto sul piano lavoro, arrotondarlo e lasciarlo riposare (puntare) per 15-20 minuti.


Appiattirlo con le mani formando un rettangolo e fare delle pieghe.


Dare una forma tondeggiante (pirlare l’impasto) e trasferire in una ciotola leggermente unta. Coprire con un canovaccio e far lievitare al caldo per 2 ore circa, deve raddoppiare. Trascorso il tempo necessario, verificare che la pasta sia lievitata.

"Un’antica tradizione tramandata nel tempo, che veniva utilizzata in Valle d’Aosta ma sembrerebbe ancora oggi in uso, per capire se la pasta era lievitata si usava il metodo della fiammella, che consisteva nel fare un buco nella pasta lievitata ed accendere un fiammifero al di sopra del buco: se la fiamma si spegneva la pasta era lievitata, se restava accesa occorreva aspettare ancora un po’. 
Noi non abbiamo provato questo metodo ma ci sembrava interessante riportare anche questa notizia".


Scolare ed asciugare l’uvetta e le castagne, eliminando eventuali residui di pellicina. Quando l'impasto sarà raddoppiato, stendere con le mani in un rettangolo e distribuire le castagne, le noci ed i fichi tagliati a piccoli pezzi oltre all'uva passa. Piegare ed impastare nuovamente per distribuire gli ingredienti.
Arrotondare ed inserire in un cestino da lievitazione, coprire e far lievitare al caldo per il tempo necessario al raddoppio (circa 2 ore e mezza/3 ore).

 
Preriscaldate il forno a 200°C con dentro la pietra refrattaria. Quando è a temperatura, posizionare il pane sulla pietra refrattaria e diminuire la temperatura del forno a 180°C. Far cuocere per 40-45 minuti. Per accertarsi se il pane è cotto, battere il fondo con le nocche della mano, se si sente un suono cupo il pane è cotto. 
Dopo la cottura, lasciare il pane nel forno spento con lo sportello leggermente aperto per 10 minuti. Trasferire il pane su una griglia a raffreddare.


Servire con miele e formaggio
 
Buon Solstizio d'Inverno e Buone feste natalizie a tutti
 


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Lista completa dei pani del mondo
(Qui prima pagina) (Qui seconda pagina)
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