Pani nel mondo: Schwäbische Seelen (Anime Sveve) Germania

Un giorno la nostra Cuochina (la mascotte di questo blog), guardando l'Atlante Geografico, è venuta fuori con una domanda da 100 punti: "Chissà com'è fatto il pane qua!" Puntando con l'indice un posto imprecisato dell'Atlante Geografico. Allora noi: Anna, Ornella e Nadia, le collaboratrici di sempre, siamo andate nel web alla ricerca di lievitati di altri "Mondi", trovato tante ricette, lingue sconosciute che abbiamo tradotto col traduttore Google (col rischio di aver capito fischi per fiaschi) e quindi rifatte attingendo anche alle nostre conoscenze acquisite con i lievitati.
Noi ci siamo divertite molto sia a cercare che a realizzare alcune delle innumerevoli ricette che invadono il web.

Nota per chi fosse tentato/a di cimentarsi: Facendoci pervenire la foto ed il link del lievitato rifatto, provvederemo ad inserire questi dati al fondo della ricetta stessa.


Siamo liete di presentare quanto da noi trovato e replicato al meglio delle nostre possibilità
 
 Oggi presentiamo:
 Schwäbische Seelen "Anime Sveve" (Germania)
Schwäbische Seelen "Anima Sveva" è un pane bianco proveniente dall'Alta Svevia. L'impasto di farina di farro, lievito, acqua e sale viene modellato a mano in un pane oblungo, cosparso di semi di cumino e sale grosso e cotto fino a doratura. L'anima è croccante fuori, morbida, ariosa e umida dentro. Negli ultimi anni è diventata molto conosciuta in tutta la Germania, dove vengono preparate diverse varianti dell'anima.
L'origine del nome è legata al ricordo della Commemorazione dei defunti. Ciò deriva, probabilmente, da una festa dei morti del periodo precristiano, come testimoniano numerose usanze culturali giunte fino ai giorni nostri. Offrire del cibo alle povere anime a cavallo tra l'autunno e l'inverno presupponeva benedizione per il raccolto dell'anno successivo. Ma il "pane dell'anima" ed altri dolci venivano dati anche ai bisognosi. 
Un'altra diceria popolare, priva di fondamento, sostiene che un fornaio di Ravensburg al tempo della Guerra dei Trent'anni (serie di conflitti armati che dilaniarono l'Europa centrale tra il 1618 e il 1648) fece voto di dare il pane a tutti i mendicanti (povere anime) ogni anno nel giorno dei defunti se la peste avesse risparmiato Ravensburg. Il voto di generosità alla fine si trasformò in spilorceria: le "anime sveve" diventarono molto piccole. (Notizie elaborate da Wikipedia)


Ingredienti
390 g di acqua fredda
250 g di farina forte
250 g farina di farro
15 g di malto
11 g di sale
5 g di lievito fresco

Preparazione
 
Nel primo pomeriggio del giorno prima, nel boccale della planetaria, sciogliere nell'acqua il lievito, aggiungere tutti gli altri ingredienti e impastare per 16-17 minuti a velocità abbastanza sostenuta. Quando la ciotola resta pulita, controllare l'impasto con la “prova velo”. Se si strappa, continuare ad impastare fino a quando non supera la prova velo. 


Spostare l'impasto in un contenitore molto capace, coprire e lasciar riposare a temperatura ambiente per 90 minuti circa.
 
Quindi fare una piega a tre, coprire e lasciar riposare a temperatura ambiente per 30 minuti.
 
Fare un'altra piega a tre, coprire e lasciar riposare a temperatura ambiente ancora per 30 minuti.

 
Quindi fare un'ultima piega a tre, coprire e lasciar riposare in frigo per 12-16 ore.


La mattina del giorno dopo, togliere l'impasto dal frigo e farlo acclimatare per un'ora. Preriscaldare il forno a 240°C con dentro la pietra refrattaria.


Spruzzare dell'acqua sul piano lavoro e travasare l'impasto. Con le mani bagnate, separare pezzi di impasto simili a baguette, 
 
adagiarli su carta forno e cospargerli con semi di cumino interi e sale. Cuocere per 15-17 minuti o fino a doratura e poi spruzzare con acqua. Togliere dal forno e far raffreddare su una gratella.
(Ricetta elaborata da questo sito)

 

 

 

 

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Lista completa dei pani del mondo
(Qui prima pagina) (Qui seconda pagina)
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