Pani nel mondo: Wholemeal Bread (Pane al farro)
Un giorno la nostra Cuochina (la mascotte di questo blog), guardando l'Atlante Geografico, è venuta fuori con una domanda da 100 punti: "Chissà com'è fatto il pane qua!" Puntando con l'indice un posto imprecisato dell'Atlante Geografico. Allora noi: Anna, Ornella e Nadia, le collaboratrici di sempre, siamo andate nel web alla ricerca di lievitati di altri "Mondi", trovato tante ricette, lingue sconosciute che abbiamo tradotto col traduttore Google (col rischio di aver capito fischi per fiaschi) e quindi rifatte attingendo anche alle nostre conoscenze acquisite con i lievitati.
Noi ci siamo divertite molto sia a cercare che a realizzare alcune delle innumerevoli ricette che invadono il web.
Noi ci siamo divertite molto sia a cercare che a realizzare alcune delle innumerevoli ricette che invadono il web.
Nota
per chi fosse tentato/a di cimentarsi: Facendoci pervenire la foto ed
il link del lievitato rifatto, provvederemo ad inserire questi dati al
fondo della ricetta stessa.
Oggi presentiamo:
Wholemeal Bread (Pane al farro)
Wholemeal Bread (Pane al farro)
Farro (dal latino far) è il nome comune usato per tre differenti specie del genere Triticum (farro piccolo, medio, grande) ed è il più antico tipo di frumento coltivato, utilizzato come nutrimento umano fin dal Neolitico (Neolitico: periodo che va dall'8000 a.C. al 3500 a.C. circa).
La caratteristica comune di queste tre specie, che vengono anche definiti grani vestiti, è che il chicco dopo la trebbiatura rimane rivestito dagli involucri glumeali (si parla di forte aderenza delle glume e delle glumelle alla cariosside). Perciò si effettua una svestitura prima dell'uso alimentare. Esistono macchine decorticatrici o meglio svestitrici che provvedono all'operazione. Tuttavia la sua coltivazione è andata via via riducendosi nel corso dei secoli perché soppiantato dal grano tenero (discendente dal farro grande) e dal grano duro (discendente dal farro medio), con resa maggiore e minori costi di lavorazione.
Oggi spesso la coltivazione del farro è associata all'agricoltura biologica e al tentativo di valorizzare zone agricole marginali, non adatte alla coltivazione intensiva di frumento. Nonostante l'alto costo c'è stato un certo successo in questo lavoro di riscoperta, dovuto alle caratteristiche organolettiche e nutrizionali di queste tre specie, in particolare per il maggiore contenuto proteico rispetto ad altri frumenti. (Notizie tratte da Wikipedia - Ricetta elaborata da questo sito)
Ingredienti
500g farina integrale di farro biologico
10 g di lievito di birra fresco
350 ml di acqua tiepida
½ cucchiaino di sale
1 cucchiaio di olio
La caratteristica comune di queste tre specie, che vengono anche definiti grani vestiti, è che il chicco dopo la trebbiatura rimane rivestito dagli involucri glumeali (si parla di forte aderenza delle glume e delle glumelle alla cariosside). Perciò si effettua una svestitura prima dell'uso alimentare. Esistono macchine decorticatrici o meglio svestitrici che provvedono all'operazione. Tuttavia la sua coltivazione è andata via via riducendosi nel corso dei secoli perché soppiantato dal grano tenero (discendente dal farro grande) e dal grano duro (discendente dal farro medio), con resa maggiore e minori costi di lavorazione.
Oggi spesso la coltivazione del farro è associata all'agricoltura biologica e al tentativo di valorizzare zone agricole marginali, non adatte alla coltivazione intensiva di frumento. Nonostante l'alto costo c'è stato un certo successo in questo lavoro di riscoperta, dovuto alle caratteristiche organolettiche e nutrizionali di queste tre specie, in particolare per il maggiore contenuto proteico rispetto ad altri frumenti. (Notizie tratte da Wikipedia - Ricetta elaborata da questo sito)
Ingredienti
500g farina integrale di farro biologico
10 g di lievito di birra fresco
350 ml di acqua tiepida
½ cucchiaino di sale
1 cucchiaio di olio
teglia per pane da 1 Kg
olio per la teglia
olio per la teglia
Nella ciotola della planetaria sciogliere il lievito di birra con un poco di acqua tiepida, coprire e far attivare. Aggiungere la farina e l'acqua e far impastare fino a quando l'acqua non è tutta assorbita, unire l'olio e per ultimo il sale sempre mescolando.
Spostare l'impasto su un piano di lavoro e continuare ad impastare a mano, deve diventare liscio e morbido. Evitare di aggiungere altra farina.
Spostare l'impasto su un piano di lavoro e continuare ad impastare a mano, deve diventare liscio e morbido. Evitare di aggiungere altra farina.
Spostare l'impasto in una ciotola capiente, coprire e lasciar lievitare in un luogo caldo
fino a quando raddoppia di volume, operazione che dovrebbe richiedere circa un'ora.
Spostare l'impasto lievitato sul piano lavoro leggermente infarinato, sgonfiarlo e appiattirlo, quindi arrotolarlo della grandezza dello stampo.
Trasferirlo nello stampo precedentemente ricoperto da carta forno.
Coprire e lasciar lievitare in un luogo tiepido per 40 minuti circa. Preriscaldare il forno a 220°C e cuocere il pane per 45-50 minuti o fino a doratura. Quindi battere il fondo ed i lati dello stampo e sformare il pane.
Lasciare raffreddare su una gratella.
Affettarlo e gustarlo come si desidera. E' un pane soffice e profumato.
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